Non una cura miracolosa, ma un prodotto naturale con proprietà terapeutiche assodate da numerosi studi in vitro, in vivo su animali e successivamente tramite sperimentazioni cliniche su pazienti oncologici con Cancro al IV Stadio. Il Chaga migliora la risposta immunitaria, riduce il dolore, migliora lo stato di benessere generale dell’organismo e in alcuni casi può arrivare a rallentare, o addirittura a bloccare il decorso della patologia tumorale.
Il Chaga , nome botanico Inonotus obliquus, è un fungo parassita della Betulla, che cresce nelle regioni più fredde dell’emisfero settentrionale, in particolare nelle vaste regioni boschive della Russia siberiana e in alcune località del Nord Europa, dell’Asia e del Nord America.
Questo fungo, dall’aspetto simile a un pezzo di carbone, da oltre 500 anni è parte integrante della medicina popolare siberiana. Nelle località dove cresce spotaneo, il Chaga è considerato un vero e proprio “elisir di lunga vita”. Una volta raccolto viene triturato, ridotto in polvere ed utilizzato per la preparazione di un infuso.
La medicina popolare raccomanda l’assunzione di questo infuso come tonico generale e come rimedio ad ampio spettro per la cura di numerose patologie, tra cui disturbi gastroesofagei (in particolare ulcere, gastriti e polipi dell’intestino), malattie della pelle, disturbi del fegato, diabete, malattie cardiovascolari e perfino il cancro.
Diversamente da altre erbe, o integratori spacciati in lungo e largo come “panacea di tutti i mali”, magari senza neanche uno straccio di prova scientifica, il fungo Chaga vanta una vastissima bibliografia di ricerche scientifiche in vitro e in vivo, e una lunga sequela di test clinici in malati di Cancro al IV Stadio (cioè con metastasi).
I risultati, che andremo ad esporre nel corso di questo articolo, dimostrano che non si tratta di una cura miracolosa, ma di un potente tonico in grado di:
- migliorare la risposta del sistema immunitario;
- ridurre lo stato infiammatorio (e quindi il dolore percepito);
- migliorare lo stato psicofisico generale;
- e in alcuni casi, inibire la crescita del tumore, fino anche a bloccare e a far regredire la malattia.
Che cos’è il Chaga e cosa contiene?
Il Chaga è un fungo appartenente alla famiglia delle Hymenochaetaceae ed è un parassita degli alberi della betulla.
Cresce spontaneo nelle zone subartiche nell’emisfero boreale, in particolare lo si trova nelle distese boschive della Finlandia, nelle vaste foreste della Russia siberiana, in Estonia, in Corea, nel nord della Cina, in Canada e nelle isole di Okkaido.
Non assomiglia a nessun altro fungo. Ha una crosta dura, di colore molto scuro, quasi nero e l’aspetto simile a un pezzo di carbone. Il suo interno è più flessibile, ha un aspetto granuloso di colore dal giallo, all’arancio.
Man mano che cresce, il Chaga assorbe e accumula i nutrienti dalla betulla su cui cresce, assumendo l’aspetto di una massa densa e ruvida.
Principi attivi presenti nel Chaga
Il Chaga ha un’altissima concentrazione di nutrienti tra cui:
- vitamine: vitamine del gruppo B e provitamina D;
- minerali ed oligoelementi: calcio, magnesio, ferro, zinco, manganese, potassio, rubidio, rame, vanadio, cromo, bario, argento, zolfo, fosforo, selenio, bromo e silicio;
- steroli: lanosterolo, betulino, lupeolo, inotidiolo, etc
- antiossidanti: SOD (Superossido dismutasi), melanina e numerosi polifenoli;
- polisaccaridi: chitina, alfa e bata-glucani;
- amminoacidi: glicina, asparagina, glutammina e altri;
- altri composti come: lignina, emicellulosa, fitosterine, triterpeni e pigmenti pterinici;
Proprietà e benefici del Chaga
Le proprietà antitumorali, adattogene, immunomodulanti, antivirali, antibatteriche ed antiossidanti dei funghi superiori sono da tempi immemorabili conosciute in Oriente, specialmente in Cina ed in Giappone e da qualche decennio sono oggetto di studio anche in Occidente.
Insieme alla fitoterapia, la micoterapia è ormai seguita da molti dei paesi industrializzati e nomi esotici, fino a poco tempo fa sconosciuti, come Cordyceps sinensis, Ganoderma lucidum, Maitake, Shiitake e Agaricus blazei, hanno già conquistato popolarità presso il largo pubblico europeo ed americano.
In Russia, nel contesto delle terapie a base di prodotti naturali, uno degli oggetti di studio cronologicamente tra i più datati, ma ancora attualissimo e largamente promettente è il fungo Chaga.
Conosciuto da oltre mezzo secolo dagli abitanti delle vaste zone boschive siberiane, questo fungo veniva già largamento impiegato da oltre mezzo secolo, sotto forma di infuso, come preventivo e come cura naturale per varie malattie:
- Patologie gastrointestinali: gastrite, reflusso, ulcera, poliposi di stomaco ed intestino;
- Malattie bronco-polmonari (tra cui tubercolosi);
- Come rinforzo delle difese immunitarie;
- Per patologie precancerose e tumorali di vario tipo.
In alcune località della Russia, dove questo fungo viene assunto con una certa frequenza al posto del comunte tè, le morti per Cancro erano pressoché inesistenti. Incuriositi, già nell’ ‘800 i ricercatori russi iniziarono ad interessarsi a questo fungo e a svolgere le prime importanti ricerche.
Ma fu nel dopoguerra, durante gli anni ’50 del secolo scorso, che ci fu la svolta nelle ricerche.
Il dottor Maslennikov, il pioniere dell’uso del Chaga in oncologia
Il dottor Maslennikov, medico di un piccolo paesino a un centinaio di chilometri da Mosca, ebbe un ruolo chiave nel processo che portò all’ufficializzazione del Chaga in URSS e al suo utilizzo in oncologia.
La sua ricerca, totalmente autonoma e indipendente, condotta negli anni ’50 su larga scala, nonostante le difficili condizioni di azione e comunicazione esistenti nell’Unione Sovietica del periodo successivo alla seconda Guerra mondiale, ebbe una rilevanza tale da indurre il Ministero della Salute dell’URSS a intraprendere di li’ a poco la prima sperimentazione scientifica finalizzata a convalidare le proprieta’ terapeutiche del fungo Chaga.
Detta sperimentazione fu condotta dal Primo Istituto Medico di Leningrado in collaborazione con l’Istituto Botanico di Leningrado. Tra gli anni ’50 e ’60 furono studiati circa mille pazienti affetti da cancro di diversa localizzazione e curati in terapia combinata che includeva anche l’estratto di chaga.
L’azione del fungo fu osservata soprattutto su pazienti affetti da cancro al IV stadio, caratterizzato dalla proliferazione delle cellule tumorali, dalla loro invasione degli organi adiacenti e sviluppo di metastasi in organi anche distanti dall’area tumorale originaria.
In questa fase della malattia l’intervento chirurgico spesso non è possibile e la radioterapia è considerata inutile. Pertanto, il tentativo di trovare un rimedio in grado quanto meno di inibire la proliferazione delle cellule tumorali e di alleviare le sofferenze dei pazienti risultava un compito di primaria importanza.“
Il dottor Maslennikov divenne celebre in seguito alla pubblicazione del libro autobiografico del premio Nobel Alexander Solzhenitsyn, intitolato “Padiglione Cancro” (edito in Italia dall’Einaudi nel 1968). Proprio in questo libro, lo scrittore narra la sua guarigione dal cancro grazie al decotto di Chaga, dopo l’insuccesso delle terapie ufficiali. Il medico che lo indirizzò verso questa cura naturale, fu proprio il dottor Maslennikov.
Chaga e Cancro, i risultati delle ricerche sovietiche
Nel corso dei numerosi test svolti in vitro e in vivo e dalle osservazioni cliniche condotte tra gli anni ’50 e ’60 su circa 1.000 pazienti della clinica terapeutica del I Istituto medico di Leningrado, trattati principalmente con soluzione al 2% di estratto di chaga, in dose di 15 ml (un cucchiaio da minestra) per 3 volte al giorno, il Chaga ha dimostrato di:
- Migliorare l’attività ciototossica dei farmaci antitumorali;
- Rallentare la crescita delle neoplasie, facendole regredire e rallentando lo sviluppo di metastasi;
- Migliorare lo stato di salute generale dei pazienti oncologici e la loro risposta ai farmaci antitumorali;
- Ridurre i livelli di intossicazione del malato;
- Ridurre il dolore percepito;
- Allungare e migliorare le aspettative e la qualità della vita del malato.
Inoltre ha dimostrato anche di:
- Attivare il ricambio dei tessuti danneggiati, accelerando l’attività dei sistemi enzimatici;
- Contribuire a regolare il funzionamento dell’apparato cardiovascolare e respiratorio;
- Stimolare l’emotopoiesi, favorire l’incremento del livello dei leucociti;
- Agire come rimedio ricostituente e tonificante, aumentando la resistenza a malattie infettive;
- Possedere proprietà antinfiammatorie, sia per uso topico, che per assunzione orale;
- Contribuire a normalizzare l’attività della flora intestinale e del tratto gastrointestinale, nonché favorire la cicatrizzazione delle ulcere dello stomaco e del duodeno;
- Possedere proprietà gastroprotettive;
- Possedere proprietà antispasmodiche e diuretiche;
- Possedere proprietà antimicrobiche;
- Aumentare la risposta nel trattamento dermatologico, odontostomatologico e otorinolaringologico.
Nonostante l’intesa attività di ricerca, ancora non è chiaro il meccanismo di azione del Chaga. Secondo i ricercatori il fungo non avrebbe un’azione antitumorale specifica, ma eserciterebbe un azione tonificante e regolarizzante sull’organismo.
Il Chaga agirebbe favorendo il progressivo riassorbimento delle masse tumorali, causando in esse micronecrosi con successiva incapsulazione delle cellule cancerose. Inoltre ha dimostrato di ridurre il dolore e di migliorare la risposta ai trattamenti specifici, la qualità e le aspettative di vita.
Dal 1955 in Russia i preparati a base di Chaga vengono somministrati di prassi nei centri di cura oncologica, per migliorare l’attività citotossica dei farmaci specifici, rallentare la crescita delle neoplasie e frenare lo sviluppo di metastasi. Di norma sono ben tolleranti, non hanno effetti collaterali e si associano bene ad altre terapie, comprese quelle ormonali.
Nel 1955 il primo farmaco a base di Chaga
I risultati della sperimentazione preclinica multilaterale in vitro e in vivo su animali e della successiva ricerca clinica su pazienti oncologici con Cancro al IV Stadio, portarono nel 1955 all’autorizzazione del primo farmaco a base di Chaga: il Befungin.
Un estratto semi-liquido a base di Chaga e sali di cobalto, prodotto e venduto tutt’oggi nelle farmacie russe. L’uso di questo farmaco è indicato nei casi seguenti:
- per la cura di gastrite cronica, ulcera gastrica e duodenale.
- per il trattamento di tumori maligni di varia localizzazione, come rimedio sintomatico e anche di prevenzione.
- come rimedio immunomodulante, indicato per il ripristino dell’organismo in fase post-operatoria e dopo terapia immunosoppressiva.
Dopo un periodo di fermo delle ricerche, a partire dal 2000 a portare avanti gli studi sul Chaga in Russia è il Centro Panrusso di ricerca sul Canco “N. N. Blochin”, che nei suoi laboratori ha recentemente sperimentato farmaci di ultima generazione a base di Chaga, come il Chagovit e il Chagaljuks.
Nel frattempo anche oltrefrontiera il Chaga inizia a diventare oggetto di studio, prima negli ex paesi sovietici, come Polonia e Bielorussia e successivamente anche in Corea del Sud, in Cina e in Giappone.
Studi e pubblicazioni scientifiche sul Chaga
Chaga e Cancro dello stomaco al IV stadio
La sperimentazione con il Chaga è stata osservata su 77 pazienti di età compresa tra I 21 e gli 80 anni, affetti da cancro allo stomaco al IV Stadio. Si è notato che l’azione del fungo si svolge in due fasi. La prima fase si instaura in tempi brevi, all’incirca entro 1-4 settimane dall’inizio dell’assunzione, portando ad un netto miglioramento dello stato generale di salute. Va detto che nei casi più gravi non si evidenzia alcun miglioramento. La seconda fase si a distanza di 1 – 2 anni e sembra frenare la crescita tumore e ridurre la tendenza alle metastasi.
Chaga e Cancro al seno al IV stadio
L’effetto dell’estratto di Chaga è stata osservata su 17 pazienti di età compresa tra 20 e 80 anni, affetti da cancro al seno al IV stadio. Dai risultati i ricercatori hanno concluso che il trattamento a base di Chaga contribuisce a migliorare il benessere psicofisico del paziente e che l’uso prolungato favorisce il rallentamento della diffusione del processo canceroso.
Chaga e Cancro ai polmoni al IV stadio
L’effetto terapeutico del Chaga è stata osservato su 52 pazienti di età compresa prevalentemente tra 40 e 50 anni. Il trattamento a base di chaga nei primi 4-6 mesi, ha portato a dei miglioramento soggettivi, mentre non ha avuto incidenza sulla crescita del tumore e sulla tendenza a metastatizzare. Al contrario il trattamento prolungato a base di estratto di chaga, oltre a portare a un miglioramento soggettivo, ha determinato il rallentamento del decorso del tumore e della sua diffusione.
Chaga e Cancro all’esofago al IV stadio
L’effetto del Chaga è stato osservato su 54 pazienti. Si è riscontrato un netto effetto positivo in terapia prolungata. Nelle prime settimane di trattamento, il Chaga sembra agire come rimedio tonificante, producendo un netto miglioramento dello stato di salute generale (ad eccezione dei casi di pazienti gravemente malati, dove non sono stati notati miglioramenti). La terapia a base di Chaga nel lungo periodo sembra inoltre essere in grado di trasformare il decorso clinico della malattia, portando una riduzione e in alcuni casi la scomparsa totale dei dolori, nonchè il rallentamento dello sviluppo dei fenomeni disfagici.
Va sottolineato che in quasi tutti gli studi [1], l’effetto è legato alle condizioni iniziali del paziente e dalla durata del trattamento. Quanto migliore era la condizione del malato prima dell’inizio della somministrazione del Chaga, tanto maggiore risultava la risposta al trattamento.
Altri studi in vitro
Molti dei composti presenti nel Chaga, come le varie classi di terpeni, peptidi, steroli, polifenoli e polisaccaridi, tutti potenzialmente attivi nei confronti delle cellule cancerose [2].
In uno studio in vitro del 2007, il triterpenoide inotodiolo ha mostrato di avere effetti inibitori sulla carcinogenesi[3], e in successivo studio del 2008 lo stesso principio attivo ha mostrato una azione antiproliferativa per induzione dell’apoptosi[4].
Inoltre in un ulteriore studio in vitro, i polisaccaridi del Chaga hanno evidenziato proprietà antitumorali sia per la loro azione antiossidante[5] che per il loro effetto immunostimolante[6]
Come procurarsi il Chaga
Il fungo Chaga è ancora poco conosciuto qui in Occidente e sono pochissime le farmacie e le erboristerie che lo vendono. Tuttavia è possibile procurarsi il Chaga, sotto forma di polvere essiccata, presso alcuni sitiweb specializzati nella vendita di superfood e prodotti biologici.
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Chaga biologico in polvere, 100g
Ingredienti: Chaga* (Inonotus obliquus), fungo in polvere essiccata a bassa temperatura. *Da coltivazione biologica
Come assumere il Chaga
Il Chaga, una volta ridotto in pezzi, o in polvere può essere usato per la preparazione di un infuso, così come erano soliti fare gli antichi abitanti delle steppe siberiane.
La procedura di preparazione è diversa rispetto alle classiche tisane. Per evitare di distruggere gran parte dei principi attivi contenuti nel fungo Chaga, l’infusione va fatta in acqua tiepida (intorno ai 45-50° C) e per un periodo di almeno 48 ore. E’ meglio evitare l’utilizzo dell’acqua di rubinetto, troppo ricca di calcio.
La procedura di preparazione dell’infuso di Chaga è la seguente:
In un Termos versare 2 cucchiaini da caffè di polvere di Chaga e successivamente versa mezzo litro di acqua tiepida (45-50° C). Lasciare in infusione nel termos per due giorni ore. Non è necessario filtrare. L’infuso va conservato in un luogo fresco per non più di 2 giorni. Bere un bicchiere 3 volte al giorno a stomaco vuoto, circa 10-15 minuti prima dei pasti.
La durata dell’assunzione dipende dalla patologia da trattare. In genere non meno di 3-4 mesi.
Controindicazioni del Chaga
Pur essendo un prodotto naturale il Chaga non è completamente privo di controindicazioni e di possibili effetti collaterali. In linea generale è un prodotto sicuro, che non contiene sostanze tossiche per l’organismo. Tuttavia in alcuni casi può essere sconsigliato o controindicato.
In particolare il Chaga è controindicato:
- alle donne in gravidanza e in allattamento;
- ai bambini fino ai 7 anni;
- in casi di forte disfunzione epatica;
- in casi di ipersensibilità individuale ed allergia ai funghi;
- in casi di dissenteria, o disfunzioni intestinali.
Possibili effetti collaterali:
- possibili reazioni cutanee allergiche: prurito, arrossamenti e rash cutaneo;
- disturbi dell’apparato digerente: diarrea e nausea.
Possibili interferenze farmacologiche:
- antibiotici e penicillina;
- somministrazione endovenosa di glucosio;
- farmaci ipoglicemici ed insulina.
Bibliografia
- [1] Queste e molte altre pubblicazioni scientifiche sono tutte riportate e tradotte in Italiano nel libro “Le Proprietà Antitumorali del Fungo Chaga“. Nel libro sono riportate informazioni storiche, descrizione, raccolta, principi attivi e una vasta raccolta bibliografica delle pubblicazioni scientifiche più significative.
- [2] Chemical constituents from Inonotus obliquus and their biological activities. J Nat Prod. 2014 Jan 24; 77(1):35-41. doi: 10.1021/np400552w. Epub 2013 Dec 20.
- [3] Structure determination of inonotsuoxides A and B and in vivo anti-tumor promoting activity of inotodiol from the sclerotia of Inonotus obliquus. Bioorg Med Chem. 2007 Jan 1; 15(1):257-64. Epub 2006 Sep 30.
- [4] Inotodiol, a lanostane triterpenoid, from Inonotus obliquus inhibits cell proliferation through caspase-3-dependent apoptosis. Anticancer Res. 2008 Sep-Oct; 28(5A):2691-6.
- [5] Identification of Inonotus obliquus and analysis of antioxidation and antitumor activities of polysaccharides. Curr Microbiol. 2008 Nov; 57(5):454-62. doi: 10.1007/s00284-008-9233-6. Epub 2008 Sep 16.
- [6] Progress on understanding the anticancer mechanisms of medicinal mushroom: inonotus obliquus. Asian Pac J Cancer Prev. 2013; 14(3):1571-8.